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«Dramma teatrale in tre atti brevi. È un monologo-dialogo di un letto d'ospedale che, dopo dieci anni di onorato servizio, ha pensato bene, per non soffrire la noia della sosta in magazzino, di cercarsi un altro lavoro. Eccolo, "cantastorie bislacco", pronto a dare "una recita senza palcoscenico, con i pazienti docili nel cambiarsi d'abito e di ruolo, che faranno da attori e spettatori insieme" da questo luogo "dal tempo indecifrabile, dai suoni di metallo e di sirene, di camere inzuppate d'alcool e sudore, di camici, di teli bianchi, verdi, azzurri, ciabatte a colori. Ma pur bislacco e, per di più, diffidente e brontolone, riuscirà a venirne fuori con leggerezza e brio, divertendosi e a sua volta divertendo, attraverso un andirivieni di immagini che finiscono per dissolversi una nell'altra e che rimandano a momenti del vivere quotidiano, ora di gioia, ora di dolore, che si succedono veloci, di reparto in reparto: dalla maternità, alla pediatria, alla sala operatoria, al pronto soccorso, al corridoio.» (prefazione di Giuseppe Leone)